CONFCOMMERCIO: IL PROGETTO ISOLA PEDONALE PROCEDE SENZA ALCUNA CONDIVISIONE. LABATE: “UN ERRORE LA SCELTA DI PREVEDERE L’INSTALLAZIONE DI UNA PISTA DI PATTINAGGIO SU GHIACCIO IN VIA MARINA ALTA”

La deliberazione di Giunta 144 del 20 luglio è un colpo basso. Di fronte alle opzioni messe in campo ed alla disponibilità al dialogo manifestata da Confcommercio, a ritarare il progetto area pedonale, la scelta dell’Amministrazione comunale di prevedere l’installazione di una pista di pattinaggio su ghiaccio in via Marina alta, senza alcuna condivisione o preventivo confronto nonostante i gravi disagi più volte manifestati e addirittura formalizzati con pec del 13 luglio, va in una direzione esattamente opposta alle esigenze dei commercianti.

“Sono convinto che il confronto, anche acceso, sia alla base dei grandi cambiamenti positivi che possono accompagnare il nostro Paese e la nostra Città nel futuro, dichiara il Presidente Lorenzo Labate.

In questi mesi, nonostante le difficoltà legate al Covid ed in conseguenza di un profondo rinnovamento che ha riguardato l’intero comparto economico, come Confcommercio abbiamo ricercato il dialogo e provato a fornire il nostro contributo al pubblico, proprio per provare a rendere la città migliore. Seppure ‘nuovi’ nel ruolo, sempre costruttivi, istituzionalmente corretti.

Di fronte ad evidenti ‘carenze’ non abbiamo assecondato gli umori – eppure sarebbe stato semplice – o cavalcato il dissenso dei nostri stessi associati ma siamo sempre andati alla ricerca di dialogo, soluzioni, alternative utili a rendere bella e vivibile la città.

Anche con riferimento alla vicenda via Marina – continua Labate – abbiamo tenuto una condotta, nonostante le circostanze, equilibrata, attendendo la concretizzazione di un progetto non condiviso e chiedendo dunque, una volta definito nei contorni, non lo smantellamento bensì un necessario riassetto. Noi siamo una Associazione ed una Categoria a favore del cambiamento!

Ciò che ci troviamo a contestare è lo scarso dialogo e la presa di decisioni in modo unilaterale. La difficoltà a modificare una scelta adeguandola alle condizioni esistenti. Magari per poterla riproporre in maniera più completa, più funzionale, e soprattutto, più condivisa.

La Confcommercio, i commercianti vogliono essere coinvolti ed ascoltati in processi decisionali che impattano con forza sulle loro attività.

La pedonalizzazione della via Marina alta si sarebbe potuta realizzare con modalità, tempi e situazioni strutturali diverse. Non si può ragionare in astratto. Il centro storico in queste condizioni rischia la paralisi e rischia di diventare respingente e poco appetibile anche per i ‘visitatori’ della prima periferia per non dire della provincia. In verità, questo, più che un rischio è una realtà che viviamo da oltre un mese!

Per Confcommercio, prima di partire con la realizzazione dell’area pedonale di via Marina, la priorità sarebbe dovuta essere il potenziamento della mobilità pubblica anche elettrica, l’individuazione di adeguate aree di parcheggio, il completamento ed il ripristino del tapis roulant.

“Adesso – continua Labate – più che la scelta in sé, è preoccupante che sulla vicenda non ci sia apertura al dialogo.  Adesso sarebbe stato fondamentale avere il coraggio del confronto e di cambiare in corsa recependo istanze e proposte che vengono non dalla Confcommercio come entità astratta. Vengono dai commercianti!

Per essere più chiari, l’area pedonale h24 anche nei tratti senza dehor, non è accettabile in queste condizioni! L’idea di prevedere una pista di pattinaggio sulla via Marina alta, facendo venire definitivamente meno l’ipotesi di recuperare parcheggi in zona centrale in orario diurno (in corrispondenza dell’Istituto Magistrale ndr), vuole dire mettere in ginocchio i commercianti del Corso Garibaldi e non tenere in considerazioni le loro, le nostre necessità. Avere adottato la deliberazione, nuovamente, senza nessuna forma di confronto e nonostante fosse in campo la proposta di segno diverso di Confcommercio, è altra questione che ha comunque una sua notevole rilevanza”.

“Vedere l’area pedonale così è un biglietto da visita poco allettante, conclude Labate. Migliorerà, certo, anche perché oggi (e siamo ormai a fine luglio!) non esiste! Ma insistere solo per sostenere un’idea, un principio non è giusto soprattutto per noi commercianti che già abbiamo pagato un duro prezzo in questo ultimo anno. Si, perché il cittadino può scegliere di acquistare altrove, e lo sta facendo. I commercianti non hanno questa possibilità, per questo vogliono essere ascoltati. La città deve cambiare, certo. Ma anche sapere ascoltare e recepire proposte è cambiamento”.

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