Boom dell’aeroporto. Confcommercio: «Aeroporto, ora anche la città cambi passo»

Gazzetta del Sud Reggio Calabria di domenica 5 maggio 2024

di Altomonte Francesco

Reggio Boom dell’aeroporto Confcommercio: ora spetta alla città cambiare passo. Il presidente e il direttore, Labate e Giubilo, parlano di occasione storica grazie ai nuovi voli. «L’aumento dei turisti segnale bellissimo, ma il progetto ora sia più ambizioso».

Intervista al presidente e al direttore di Confcommercio Lorenzo Labate e Fabio Giubilo «Aeroporto, ora anche la città cambi passo». I due dirigenti: «L’aumento dei turisti è un segnale bellissimo, ma il progetto adesso deve essere più ambizioso. Pubblico e privato devono collaborare. Non sprechiamo questa opportunità. È importantissimo trarre linfa vitale dalla sponda messinese creando un indotto importante per lo scalo. Stiamo consigliando ai nostri associati di puntare sui prodotti tipici della nostra terra e non sulla ristorazione internazionale» «L’aumento di turisti in città è un segnale un bellissimo. Anche dal punto di emotivo, vedere movimento in città crea una dinamica psicologica che dà ottimismo al commerciante. Ora, che il numero dei turisti è aumentato, però, quei turisti dobbiamo riuscire ad affascinarli». L’impatto dello sbarco di Ryanair all’aeroporto “Tito Minniti” è visibile non solo nel terminal tornato ad animarsi di viaggiatori dopo anni di forte depressione, ma anche nelle vie del centro di Reggio Calabria, dove una ventata di ottimismo sembra avere colto (forse di sorpresa) soprattutto i commercianti.

Di questo e molto altro abbiamo discusso con Lorenzo Labate e Fabio Giubilo, rispettivamente presidente e direttore di Confcommercio Reggio Calabria. Una chiacchierata che ha spaziato dalla necessità di caratterizzare sempre di più l’offerta turistica, all’imprescindibile collaborazione tra gli imprenditori e l’amministrazione comunale. «L’effetto al momento – ha dichiarato il presidente Labate – si è notato soprattutto nel settore della ristorazione che è quello più immediato, possiamo dire. Si sono registrati anche buoni numeri nei B&B, che adesso sono chiamati a mantenere alta la qualità dell’accoglienza. Poco impatto, invece, sulle strutture alberghiere È un dato che denota, secondo noi, un tipo di turismo che è ancora “mordi e fuggi”. Ma speriamo che questa tendenza nel corso del tempo possa cambiare e insieme ai B&B possano crescere le prenotazioni anche nei pochi alberghi cittadini».

Quello che i dirigenti di Confcommercio pensano è che in una città come Reggio Calabria «dovrà essere la domanda a creare l’offerta e non viceversa, perché la nostra classe imprenditoriale aspetta a investire anche alla luce di quanto successo dopo il Covid». Labate e Giubilo hanno più volte sottolineato la necessità che gli imprenditori della ristorazione comincino a pensare a una strategia che miri alla valorizzazione della cucina e dei prodotti locali, una sorta di caratterizzazione, tratto distintivo da presentare ai turisti che sbarcano in città. «Quello che sto consigliando ai nostri associati – ha rimarcato Labate – è di puntare sui prodotti tipici della nostra terra, cioè quello che ormai si fa in tutto il mondo, mettendo da parte la ristorazione internazionale. Questo è un passo che crediamo si debba fare. Dobbiamo creare un’identità del territorio, creare ricette con i nostri prodotti. Questo crea anche una filiera produttiva a livello locale che innesca un meccanismo trainante per l’economia del nostro territorio».

Labate e Giubilo non lo dicono, ma leggendo tra le pieghe dei loro ragionamenti si coglie la convinzione che la gestione del territorio da parte delle istituzioni pubblicazioni sta segnando ancora il passo. «Adesso – dichiara Giubilo – si deve creare una sinergia tra il pubblico e il privato. I commercianti fanno degli investimenti, ma le infrastrutture, i collegamenti li devono fare le amministrazioni pubbliche. È uno dei momenti più importanti dal punto di vista economico della città, dobbiamo riportare a volare da Reggio i cittadini di tutta la provincia, ma li dobbiamo mettere in condizione di farlo. I privati si innestano su un territorio dove i servizi pubblici funzionano. Quindi bisogna implementare navette, collegamenti, sistemare le vie di comunicazioni.

Un altro punto su cui lavorare sono gli info point. I turisti non sanno dove reperite informazioni. Come Confcommercio avevamo presentato l’app “Movibell” con il patrocinio del Comune. Dobbiamo dare seguito a quell’applicazione riempiendola di informazioni». Secondo Labate e Giubilo «bisogna creare percorsi di esperienze, “vendere” il territorio metropolitano, questo stiamo tentando di fare. Imprese e amministrazioni devono perseguire gli stessi obiettivi. Spesso ciò non avviene, perché vengono approvati provvedimenti che creano disagio alle imprese. Ci aspetteremmo da parte dell’amministrazione un rapporto costante, rappresentiamo 3mila aziende in provincia. Ci troviamo poi a contestare singoli provvedimenti, ma noi non siamo un comune cittadino, dovremmo partecipare alla creazione dei provvedimenti».

I due dirigenti di Conficommercio hanno parlato anche della necessità di crescita della loro categoria. «Da tempo abbiamo iniziato a fare dei corsi d’inglese gratis per i nostri associati perché se non si riesce a comunicare con i turisti come facciamo ad accoglierli? Il progetto da adesso in poi dovrebbe essere più ambizioso. Dobbiamo dare gli strumenti alle aziende per crescere di livello. C’è, infatti, anche un aspetto culturale nel fare imprese che attiene all’accoglienza, che è un problema in questo momento a Reggio: bisogna essere più empatici con il turisti». Infine, «sosteniamo che è importantissimo trarre linfa vitale da Messina e dalla sua provincia creando un indotto importante che porti il “Tito Minniti” a diventare l’aeroporto non solo dello stretto, ma anche delle isole Eolie. Reggio e Messina dal punto di vista imprenditoriale sono sonnolente da troppo tempo, adesso anche alla luce del ponte che cambierà non solo l’aspetto ma anche il tessuto economico, bisogna cambiare marcia e pensare in grande».

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